Torre Faena Norman Foster Miami

Miami è una metropoli relativamente giovane, che negli ultimi anni ha saputo cambiare pelle e reinventarsi come centro pulsante di nuove tendenze musicali, moda e – last but not least – arte contemporanea e design. Una conferma del dinamismo della città, dove si inaugura un nuovo museo all’anno, è l’ascesa di Miami Art Basel ai vertici delle manifestazioni d’arte più quotate e frequentate al mondo, un vero e proprio red carpet della mondanità internazionale.

Un cambiamento accompagnato da massicci investimenti immobiliari, in prima linea le provocatorie operazioni di prestigiosi condomini (blindati) ‘firmati’ dai nomi altisonanti del panorama architettonico mondiale: Zaha Hadid, Foster and Partners, BIG, solo per citarne alcuni.

La cultura stessa del design italiano è stata chiamata in causa con la l’obiettivo di creare un’anima, definire un’identità per i nuovi progetti residenziali attraverso il proprio segno distintivo. Un febbrile fermento che ha travolto Miami con l’onda lunga della progettazione, in aggiunta agli interventi pensati su scala urbana. Operazioni specifiche, mirate, secondo un metodo che potremmo definire ‘chirurgico’, sono tese a ridisegnare porzioni di città (dove si incontrano culture diverse, ritmi latino-cubani e sapori caraibici). Una realtà urbana intessuta di storie d’immigrazione (di fiammante ricchezza e nuova povertà); una città che si affida all’architettura per armonizzare un insieme frammentato e scomposto.

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Il Miami Design District, in origine zona ad alta concentrazione di showroom di arredamento luxury e ristoranti cool, ha subito una rapida metamorfosi (anche grazie a iniziative di richiamo internazionale) appena è arrivata prepotentemente l’alta moda e l’architettura è chiamata a incarnare il cambiamento e dispiegare nuove potenzialità.

E’ l’imponente complesso immobiliare Faena a catalizzare oggi la nostra attenzione – inaugurato qualche mese fa dalla dinamica performance di danza (Once with me, Once without me) – realizzata da Pam Tanowitz Dance, ballerina e coreografa newyorkese, che ha animato i luoghi di questo corpo architettonico, tra cui gli affacci sul mare, trasformandoli in palcoscenici temporanei.

Il Faena Art District comprende la Faena House, il Faena Miami Beach Hotel e il Faena Forum, il nuovo quartiere culturale ha attratto nomi del calibro di Rem Koolhaas – curatore del magniloquente Faena Forum – Norman Foster e Bill Sofield saturando l’eccitazione e le aspettative di visitatori colti e curiosi, alla ricerca di opere strabilianti.

Il distretto si articola in sei blocks, frutto del visionario imprenditore Alan Faena, origini argentine, ideatore motu proprio del monumentale complesso che non mancherà di sorprendere. Faena Art (diretto da Ximena Caminos) ha lanciato un denso programma artistico con commissioni su larga scala, destinato a rendere questo distretto uno dei luoghi dell’arte pubblica più interessanti al mondo. Già qua e là si possono trovare opere ed installazioni, ad esempio quella di Jeff KoonsColoring Book, oppure – tanto per gradire – un’opera di Damien Hirst.

L’emblematica Faena House (il primo edificio dell’omonimo District incarna l’evoluzione del paradigma dell’arte di vivere nella vibrante metropoli dalle atmosfere caraibiche) ospita quarantuno straordinarie residenze. Domina Miami Beach e l’oceano che lambisce questa magica spiaggia, ed è progettata da uno degli studi di architettura più blasonati al mondo, capitanato da Sir Norman Foster. Una realizzazione che aderisce come una seconda pelle alla primigenia visione di ricomporre la vita fra interno ed esterno, sintesi ideale che rende omaggio all’ambiente ocean view in un luogo di grande fascino.

Le sinuose linee della torre di 17 piani si armonizzano con il landscape in cui è immersa, le dune mosse dal vento e il movimento ondoso del mare. Va sottolineata la forte attenzione rivolta dall’architetto all’efficienza energetica e alla strategia passiva dell’edificio, progettato per ridurre la necessità di raffreddamento meccanico richiesto dall’afoso caldo estivo.

Questa ampia oasi residenziale gode di un centro benessere, una piscina e un centro fitness di ultima generazione. Il volume si eleva sopra giardini che prediligono piante autoctone, cespugli e piccoli laghetti (una serie di piccoli canali scorrono sotto l’edificio rinfrescando naturalmente l’ingresso, lobby ed alcune aree comuni). L’atrio centrale che accoglie i visitatori è inondato di luce e produce l’illusione di fluttuare sull’acqua. Da qui, curati sentieri attraversano le aree verdi per condurre ai quattro padiglioni dedicati agli ascensori incapsulati in cabine trasparenti.

Ai piani superiori, ogni residenza prevede un vestibolo privato che si apre sull’elegante ingresso, alti soffitti alti e la generosa luce naturale caratterizzano la zona giorno delimitata dalla purezza di pareti vetrate. Queste strutture in aggetto, immaginate dall’architetto come “verande nel cielo”, catturano la fresca brezza marina ed amplificano lo spazio vitale.

Il progetto architettonico è stato concepito per offrire viste panoramiche mozzafiato, favorite da aperture disegnate per inglobare ampie terrazze, delimitate da curvilinei parapetti in vetro, la cui trasparenza nebulizza la divisione tra interno ed esterno.

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Faena House è

Gli esclusivi appartamenti e Penthouse godono di generose superfici abitative arricchite dai caratteristici aleros, che in Argentina identificano terrazze coperte, chiuse con strutture vetrate a tutta altezza. Varchi di ampio respiro, intagliati nel corpo dell’edificio, lasciano entrare il panorama all’interno, tenendo vivo il dialogo tra dehors e indoor senza soluzione di continuità. Le residenze rispecchiano uno stile di interior raffinato ed elegante, le tre super penthouse godono di un ascensore interno privato e piscina all’aperto.

L’intero progetto integrato d’interni di una delle esclusive penthouse è stato affidato all’abile mano di Troy Dean. Nome di punta, oltre i confini della Florida, per la progettazione e sviluppo residenziale di lusso ad alto contenuto di tecnologia e personalizzazione, con finiture ed arredi scelti e realizzati sotto la sua più stretta supervisione. Per la pavimentazione in legno è stata selezionata una raffinata superficie orizzontale in rovere francese, con speciale trattamento su misura della collezione Classica. Un archetipo di natura e fascino innato, che ben si sposa con degli arredi e finiture di grande pregio dal gusto decisamente contemporaneo.

L’edificio ha sostituito iI Saxony Palace, realizzato nel 1948, facendo posto a questo unico ed esclusivo avamposto di collegamento tra terra e acqua, di cui l’incantevole affaccio sull’Oceano costituisce una delle maggiori attrattive.

Da segnalare la potente operazione urbana, ancora in fase di costruzione, rappresentata dal Faena Forum, voluta dal vulcanico Alan Faena, che dopo avere lavorato nel mondo della moda da giovanissimo, dopo essersi ritirato per cinque anni a coltivare le rose nel giardino della sua casa sulla spiaggia, dopo avere trasformato un intero quartiere a Buenos Aires, ha scelto Miami per la sua nuova scommessa di riqualificazione urbana.

Come lui stesso afferma: “Miami è il luogo d’interazione perfetta tra Nord e Sud, ma raramente i grandi progetti si muovono nella direzione dal Sud al Nord” e l’operazione del Faena District è anche da questo punto di vista di grande interesse.


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