Bookchin DallUrbanizzazione

Una teoria suggerita da Ford Madox Ford, scrittore nato in Gran Bretagna nel 1873 (il suo romanzo più famoso è “Il buon soldato”, 1915) e amico di Joseph Conrad e Henry James, propone che per giudicare un libro sia sufficiente leggerne la pagina 99, dove il tema è ormai delineato e la trattazione precisa. Perché non provare allora sul sito One a spostare la verifica a pagina 111?  
 
[Murray Bookchin: Dall’urbanizzazione alle città. Pagina 111] “pubblico. Gli Ateniesi erano tenuti per legge all’impegno politico, a prescindere dalle cause che sceglievano di abbracciare; in contrario, non sarebbero più stati degni della cittadinanza. Un uomo che per prudenza ed egoismo prendeva tempo così da “schierarsi poi dalla parte dei vincitori” era un affronto al concetto ateniese di cittadinanza. Respingendo con grande coerenza i molti appelli a restare al potere come tiranno (all’epoca un termine niente affatto peggiorativo né uno status disprezzato), Solone decise invece di allontanarsi dalla città, scegliendo un esilio volontario durato dieci anni. Con questa decisione lasciò però irrisolti alcuni dei problemi politici ed economici che avevano determinato la sua nomina ad arconte, spianando la strada ai tiranni che gli sarebbero succeduti. Nondimeno, diede ad Atene la possibilità di assimilare le sue riforme e alla cittadinanza il tempo di maturare politicamente, ovvero di abituarsi all’ekklesia e farne buon uso, di apprendere l’arte del compromesso, di sviluppare modalità politiche che sottolineassero più il senso di comunanza civica che il conflitto sociale. La tirannide relativamente blanda di Pisistrato e di suo figlio Ippia che seguì la partenza di Solone ridusse in misura significativa il potere della nobiltà attica, e avviò i cambiamenti economici e politici che avrebbero portato alla democrazia. I nobili recalcitranti furono condannati all’esilio e i loro possedimenti spartiti tra i poveri. Gli indigenti ottennero bestiame e sementi, si promossero le esportazioni, e una vigorosa politica estera aprì nuovi mercati ai commerci ateniesi. Pisistrato, a dispetto del controllo personale esercitato sull’Attica e del suo sfacciato nepotismo, rispettò la costituzione solonica in modo così meticoloso che Solone stesso fu indotto a sostenerlo dopo il proprio ritorno ad Atene. Tutto questo comportò un cruciale innalzamento del livello di coscienza politica cittadino ateniese, e oltretutto le persone comuni — agricoltori, pastori, artigiani e mercanti — avevano tratto benefici così consistenti dall’arcontato di Pisistrato e Ippia che la tirannide” [/Pagina 111].  
 
ll sottotitolo del volume recita “The Politics of Democratic Municipalism” e la pagina 111 è parte del capitolo quinto “Modelli di libertà civica”. Bookchin, fondatore dell’ecologia sociale, nel prologo precisa: “In un’epoca in cui le funzioni tradizionali della città appaiono orrendamente sfigurate dall’ascesa delle megalopoli, dai politici di professione, dall’onnipresenza dello Stato-nazione, dal crescente controllo autoritario esercitato sull’individuo, è vitale indagare il passato per individuare gli elementi del comunalismo autentico”. Il suo è un municipalismo libertario consapevole della sua storia: non siamo tenuti ad accettare la città così com’è, ma possiamo dotarla di un nuovo senso, di una nuova politica, di una nuova direzione, e offrire nuovi ideali di cittadinanza.  
 
Questa la quarta di copertina: “In un’epoca in cui l’urbanizzazione ha orrendamente sfigurato il mondo, io intendo redimere la città, esplorarla non come il fenomeno corrosivo che è diventata ma come quella manifestazione unica di vita comunitaria – riemersa più volte nella storia – che ha dato vita a forme di libertà autenticamente democratiche. Di fronte all’ascesa delle megalopoli e all’onnipresenza dello Stato, è vitale indagare il passato per rintracciare i tratti essenziali di una pratica municipalista etica ed ecologica che ci consenta di riconfigurare – e in fretta – il vivere in società”.  
 

Concepire la città come un’impresa ecologica. Da Murray Bookchin: Dall’urbanizzazione alle città. Recensione @ed_eleuthera via @danilopremoli #OneListoneGiordano https://one.listonegiordano.com/author/danilopremoli/

 
 
Murray Bookchin
Dall’urbanizzazione alle città
 
Eleuthera, 2023  
pp. 392  
ISBN 9788833021782  
 
Recensione di Danilo Premoli – Office Observer  
 
Leggi anche le recensioni:
Elogio della rilettura Gustav T. Fechner: Nanna o L’anima delle piante
Antonella Galli, Pierluigi Masini: I luoghi del design in Italia
Cristiano Seganfreddo: La banalità del brutto. La bellezza è politica
Anna Chiara Cimoli: Luciano Baldessari. Architetture per la scena
Alessandro Armando, Giovanni Durbiano: Critica della ragione progettuale

Seguici sui nostri canali per restare sempre aggiornato:

Exit mobile version