I listelli, incisi e graffiati, sono sostenuti dalla luce, che come linfa li nutre. Il piano calpestabile acquista così una nuova dimensione, non più passiva ma teatrale.

“Frutto della tradizione italiana e della raffinata ricerca di una grande azienda, questo parquet è il risultato di un nobile accordo tra design, tecnologia ed innovazione. La luce, come linfa irradiante, invade la materia donandole nuova vita. Le superfici sono così ridisegnate sottolineando la tattilità del legno nella sua forma più pura”. Legno e luce. Tecnologia e design.

Queste le parole chiave di un parquet dalle caratteristiche decisamente innovative. Un prodotto che nasce dal singolare incontro tra un materiale di antica tradizione come il legno e soluzioni illuminotecniche di assoluta avanguardia. La speciale tecnologia led su basso spessore permette di infondere “linfa luminosa” alla superficie secondo l’idea ispiratrice e l’originale interpretazione estetica del progettista.

Dal punto di vista costruttivo il pavimento si caratterizza per l’accoppiamento del legno a vista su uno speciale supporto inferiore in profilato di alluminio che, grazie a una serie di accorgimenti tecnici sull’utilizzo e lavorazione dei materiali, controllo degli angoli di rifrazione della luce e dissipazione del calore, riesce a realizzare in soli pochi millimetri di spessore un completo ed efficiente sistema di retroilluminazione a led.

Ogni lista di parquet luminoso ha così possibilità di essere integrata perfettamente alla restante pavimentazione, e di arricchire la superficie di un prezioso segno luce con una libertà progettuale del tutto inedita. I listelli incisi, graffiati e illuminati definiscono lo spazio e conferiscono al piano calpestabile la dimensione di nuovo “teatro”, dove la contrapposizione tra materiale e immateriale, tra staticità del legno e dinamismo dei tagli di luce rivoluzionano e rinnovano il concetto di parquet adattandolo alle più diverse esigenze d’arredo.”

La luce, come linfa irradiante, invade la materia donandole nuova vita. Le superfici sono cosi ridisegnate sottolineando la tattilità del Rovere di Fontaines nella sua forma più pura.

Massimo Iosa Ghini