Barreca E La Varra

Ci sono architetture che vivono dialogando con lo spazio discreto che le accoglie, ci sono ville come queste che hanno bisogno di essere scoperte, nel segreto di un giardino, tra le case che le osservano da vicino, come quando si trova una forma capace di dare senso alla nostra ricerca di forme e contenuti.

Barreca & La Varra rappresentano un team di giovani progettisti che manifestano una felicità espressiva sia quando si esprimono su grandi complessi funzionali, ma anche quando, come in questo caso sono alla ricerca di una cifra stilistica più intima, più controllata, come a definire il perimetro dei desideri del loro cliente.

Barreca E La Varra

E’ un progetto luminoso, nitido, senza sbavature, senza apparenti tensioni stereometriche, semplice e complesso al contempo, sia per il programma funzionale che per la declinazione costruttiva, uno scrigno di marmo, che guarda verso lo spazio verde geometrico che lo determina.

Lo sguardo è rivolto verso l’esterno, dove comincia la città, ma la forma progettata si raccoglie verso la parete più lontana, come volesse costruire un recinto intimo e silenzioso, un rifugio contemporaneo dove ogni elemento dello spazio domestico vive una sua completa autonomia, pur interagendo con la totalità dell’intervento.

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E’ un approccio scientifico-funzionale che rende perfettamente razionale il risultato finale, un manifesto ideale, per una prassi estetica consolidata dall’esperienza professionale, ridurre il gesto stilistico all’essenziale è proprio dell’architettura eponima, come se fosse una sintesi dinamica di tutti i progetti precedenti e di quelli che verranno.

Barreca E La Varra

Sorprende il cromatismo controllato, ma potente verso il piccolo parco e la scelta minimalista verso l’interno, che ha sempre un rapporto dialettico potente con il verde, da cui prende energia, e la trasferisce verso la cavea antropologica, la “casa” come idealità, la casa come identità.

“Il disporre dello spazio che caratterizza l’uomo, l’essere affidato allo spazio, l’essere-nel-mondo, anche oggi non viene colto quasi per nulla. Così accade per l’esistenzialismo, quello ateo di Sartre come quello cristiano, che fraintende totalmente il fenomeno dell’essere-nel-mondo, nel loro modo di pensare questa espressione significa: l’uomo è nel mondo come la sedia è nella stanza e l’acqua è nel bicchiere.”

M.HEIDEGGER. Costruire, abitare, pensare in Saggi e Discorsi.

Lo spazio dell’abitare è immaginato, pensato appunto come la quinta teatrale di tutte le rappresentazioni che i committenti metteranno in scena, in una perfetta aderenza tra le esigenze degli abitanti e delle istanze che Barreca & La Varra vogliono raccontare, come un capitolo ulteriore della loro complessa narrazione estetica.

Barreca E La Varra

Un minimalismo poetico, quasi romantico, dove la ragione del segno non cede al formalismo del suono invitante della bellezza estetizzante, una sinfonia artistica costretta, modellata sul processo di realizzazione morfologica di impianto scientifico: arte e scienza come simbiosi armonica.

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Dunque questa villa è un “progetto umanistico”, con un linguaggio maturo e definito che potrebbe ispirare episodi coevi, e percorsi metodologici ripetibili in innumerevoli varianti, in fondo una villa urbana è il sogno più elevato, sentimentale di una città, come un esempio per tutta l’architettura del tempo presente, un’antologia di gesti, di suoni, di materie, di geometrie sempre meno volubili, come solo le pietre miliari riescono ad essere.

Barreca E La Varra

“L’espressione SONO è connessa a presso. IO SONO significa di nuovo: abito, soggiorno, presso….il mondo, come in questo o in quel modo”

M. HEIDEGGER. Essere e Tempo

Questo percorso di una storia dell’architettura dell’”adesso” del tempo presente, ha trovato in questi primi capitoli le esperienze variegate di progettisti italiani, operanti in tutte le regioni, e con la libertà di tutti gli stili esistenti, se parlare di stile ha ancora un senso compiuto oggi.

La presenza ingombrante di Milano rende quest’opera, un momento di riflessione urbanistica più ampia sul significato volumetrico, e sul valore dell’architettura come simbolo di un’idea forse utopica di città, certamente lontana dalla sproporzionata densificazione della spregiudicata e insignificante realtà.

Per questo i capitoli, gli episodi questa nostra storia si caratterizzano essere la Summa Theologie di ogni studio (naturalmente a discrezione del Critico), in grado di illuminare episodi più importanti dimensionalmente o per complessità compositiva e costruttiva, ma la Villa, come nel XX secolo rappresenta il trademark di ogni team, sia per i grandi maestri che per gli emergenti.

Barreca E La Varra

“la filosofia è propriamente nostalgia, un impulso ad essere a casa propria ovunque”.

cit da Novalis in Concetti Fondamentali della metafisica”. M.Heidegger

Partendo da questo principio il lavoro di Barreca & La Varra ci appare come lo sforzo titanico per dare “senso” ad un’opera interiore, personale, unica e perfettamente identitaria rispetto agli abitatori che, dal mondo scelgono quello spazio illuminato per vivere, per essere e dunque per abitare.

Barreca E La Varra

Anche Milano può produrre “miracoli” ed è per questo che l’architettura è una forma di stupore discreto, come il contesto che la contiene, come il carattere dei suoi abitanti, come quando avvertiamo il mistero aprendo una porta, verso un giardino e verso questa casa nel cuore della Città.

Barreca & La Varra: progetto architettonico (preliminare, definitivo, esecutivo), interior design, direzione artistica

cliente: privato, Milano, anno: 2016/2021

area del lotto: 530 mq di cui 430 di giardino

team BLV: Giulia Sorrentino (project leader), Margherita Napolitani, Luigi Tambuscio, Andi Driza

fotografie: Carola Merello


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