DesignTech arriverà a pieno regime a 1000 postazioni portando nuova linfa vitale all’interno dell’edificio realizzato da Michele De Lucchi per Intesa San Paolo

Se pensate che design derivi come emanazione diretta dall’inglese, potreste aver preso un abbaglio.

L’etimologia del termine deve molto al latino “signum”, lingua quanto mai viva e generatrice di senso, che ci porta rigorosamente a prendere coscienza del suo significato più profondo e recondito nella declinazione di designare, quindi designare una funzione, creare all’interno di vincoli dati. Porre i segni, d’onde il senso di stabilire i confini accanto al tracciare le prime linee di un disegno, di un quadro.

In questa direzione la nuova “casa” del design, progettata nell’area ex Expo di Milano, è stata designata ad ospitare aziende e start up del mondo arredamento e dell’high-tech. Uno sguardo al futuro con radici ben piantate nel fecondo terreno della progettualità milanese, a stretto contatto con quelle coraggiose aziende che il design lo sottopongono al duro esame delle logiche e linee produttive per farlo sbocciare da bruco a crisalide.

Una casa comune per architetti, designer, progettisti digitali ed aziende innovative che permetta loro di lavorare all’ambizioso progetto di trasformazione digitale nel settore, per noi sempre più strategico, del mobile e dell’arredo. 

A regime DesignTech, l’identità dello spazio di co-working, che da 50 postazioni attuali arriverà a 1000 a pieno regime, che porterà nuova linfa vitale all’interno dell’edificio realizzato da Michele De Lucchi per Intesa San Paolo, una delle architetture di Expo 2015, che da temporanee è destinata così a diventare permanente.

LEGGI ANCHE – Architettura futurista: le visionarie sculture Earth Stations di Michele De Lucchi

DesignTech

“A partire da ottobre il Co-working, ci racconta Ivan Tallarico, Ceo di Hi-Interiors che promuove il progetto – è solo il primo passo di avanzamento di un progetto articolato su tre livelli: lo spazio di lavoro condiviso metterà a contatto i professionisti del settore, aziende e start up senza un confine netto sulle competenze: accanto a Pmi e operatori del design inteso in senso lato – arredo ma anche moda e automotive – DesignTech ospiterà anche fornitori di tecnologie e soluzioni digitali che aiutino le aziende del design a scalare le tecnologie emergenti”.

Il secondo livello è il Co-living, che prenderà forma compiuta nel 2022 sorgerà nell’area del West Gate (lo spazio più adiacente alla metro di Rho Fiera) non appena sarà terminata la fase di costruzione.

“La nostra idea – prosegue Tallarico – è creare una sorta di grande showroom in cui aziende e start up risiederanno per alcuni mesi e testeranno le soluzioni progettate”.

Il terzo elemento mancante per chiudere il puzzle è la Co-Factory, una fabbrica a tutti gli effetti, pronta a mettersi in moto per realizzare in real time la prototipazione dei prodotti su cui lavoreranno in pena libertà designer e start up. 

“Riproponiamo quello che avviene nelle aziende in una logica chiusa, ma in una logica di innovazione aperta – spiega il Ceo  – offrendo uno spazio ottimizzato e condiviso con altri partner, quindi più attrattivo e accessibile per gli investimenti”.

DesignTech si pone l’ambizioso obiettivo di imporre una significativa accelerazione alla diffusione e all’utilizzo di innovative tecnologie digitali nel settore del design e facilitare, così, il cambiamento di paradigma anche culturale grazie all’innesto con la tecnologia.

Conclude Tallarico “perché in Italia oggi c’è una profonda cultura del progetto, che si applica anche alle aziende, ma persiste una difficoltà a integrare i progetti con l’elemento tecnologico, che invece è sempre più importante e lo dimostra anche la crisi che stiamo vivendo in queste settimane, legata al Coronavirus”.

DesignTech

La crisi non ha però fermato la prima Call – call4Solutions – gestita interamente da remoto e atta a selezionare aziende e start up in grado di fornire le soluzioni di arredo per gli spazi destinati al co-working.

A Miano non è questo il momento di fermarsi, siamo tutti incoraggiati ad innovare pur non muovendoci nello spazio, non di meno possiamo progettare nel tempo. 

Una iniziativa di caratura internazionale, la cui divulgazione sarà affidata a Ghenos, con a capo Gabriella Del Signore, Pr milanese di grande esperienza nata sotto l’egida di una figura storica del design milanese quale Maddalena De Padova. Una nuova sfida per lei sul campo di battaglia della comunicazione, un settore profondamente rivoluzionato dagli avvenimenti degli ultimi anni, in bilico tra crisi e opportunità, che ha lasciato sul campo morti e feriti, pur mantenendo indomito lo spirito di nascita.

“Sono molto felice di poter sostenere questo importante progetto. Sono diversi anni oramai che lavoro nel settore e sentivo l’esigenza, per noi operatori ma anche per i miei clienti e per tutti gli attori del mercato, di un progetto a tutto tondo che esponesse (non solo durante la Milano Design Week) i pregi, le idee, la creatività, l’abilità, lo stile e l’innovazione del Design Italiano.

Quando mi hanno presentato la visione del distretto dell’innovazione e il progetto del DesignTech chiedendomi un contributo come partner per la comunicazione, ho capito che finalmente era stato individuato il giusto indirizzo. I partner che sostengono l’iniziativa sono assolutamente di primissimo livello quindi è per noi di Ghénos Communication motivo di orgoglio vedere il nostro nome affiancato a brand di grande spessore.
E mi auguro anche di poter coinvolgere in primis alcuni dei nostri clienti, molti dei quali hanno una vera e propria leadership nei settori che rappresentano

Milano, capitale del design internazionale, catalizza da sempre i migliori talenti del settore e merita un hub di livello mondiale che li accolga. Dopo l’automotive, che per primo si è aperto alla trasformazione dei propri prodotti da inerti a smart, anche la moda ha percorso la stessa strada. Ora è arrivato il tempo anche per il settore dell’arredo.
Ritengo che il DesignTech sia la dimensione migliore e più pertinente perché le nostre aziende siano coinvolte e vivano e lavorino a stretto contato con le start up più innovative del momento.

Il futuro del design reside nel design del futuro!