
“Le Monde dans un Gland” prende la forma di una ghianda sovradimensionata ed è una capsula meditativa immersa in una foresta alla periferia di Rouen, in Francia. L’installazione site-specific di LFZ Studio sembra essere caduta da una vicina quercia, materializzando il momento di trasformazione in cui una ghianda inizia a germogliare. Il guscio si apre per rivelare la radice di una nuova vita, creando una piccola apertura dalla quale i visitatori possono entrare per immergersi nella natura attraverso gli occhi di un albero che si risveglia.

L’enorme ghianda dialoga con la foresta circostante, sollevata delicatamente dal suolo e modellata esclusivamente con strati interconnessi di legno multistrato. Le strette aperture tra questi pannelli permettono alla luce solare di filtrare e proiettare morbidi motivi sulle texture naturali dell’interno.

Continuando questo dialogo con l’ambiente naturale circostante, l’interno abbraccia la semplicità e il calore del legno per un’atmosfera di tranquillità. Il legno non trattato modella l’involucro, formando le pareti e gli interni. I visitatori possono guardare in alto verso l’oculo che incornicia la vista del fogliame e lascia entrare la luce naturale — una fessura cava al centro della capsula si apre e crea una connessione tra la terra e il cielo.
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Allineato con le pratiche di costruzione sostenibili, LFZ Studio adotta un approccio di costruzione semplice ma intricato che minimizza l’uso di materiale e il suo impatto sul suolo. La struttura in legno di “Le Monde dans un Gland” è assemblata senza l’uso estensivo di chiodi e viti, mentre i pannelli in legno multistrato resistenti alle intemperie offrono robustezza contro la pioggia della Normandia. Lo studio con sede a Vancouver solleva ulteriormente la struttura su blocchi di cemento nascosti, permettendo di proteggerla dall’umidità e riducendo l’impatto sull’ecosistema forestale.

Arte site-specific : cosa significa e gli esempi più celebri al mondo
L’arte site-specific è una forma d’arte creata appositamente per una particolare location. L’opera è progettata in modo tale da essere inseparabile dal luogo in cui si trova, poiché il contesto spaziale e ambientale è parte integrante del significato e dell’esperienza dell’opera stessa. Questo tipo di arte può interagire con le caratteristiche fisiche, storiche, culturali o sociali del sito.
Esempi celebri di arte site-specific:
- Spiral Jetty di Robert Smithson (1970): Situata nel Grande Lago Salato nello Utah, questa scultura a forma di spirale è realizzata con rocce, terra e sale. L’opera interagisce direttamente con l’ambiente naturale, cambiando aspetto a seconda del livello dell’acqua e delle condizioni atmosferiche.
- The Lightning Field di Walter De Maria (1977): Installazione nel deserto del New Mexico, composta da 400 pali di acciaio inossidabile disposti in una griglia di un chilometro per un chilometro. L’opera esplora il rapporto tra natura, spazio e tempo, in particolare durante i temporali.
- Tilted Arc di Richard Serra (1981): Questa scultura di acciaio di grandi dimensioni fu installata nella Federal Plaza di New York. Creata per trasformare l’esperienza dello spazio pubblico, fu controversa e infine rimossa nel 1989, sollevando questioni sul rapporto tra arte, pubblico e spazio urbano.
- Narcissus Garden di Yayoi Kusama (1966): Originariamente installata alla Biennale di Venezia, questa opera consisteva in centinaia di sfere specchianti poste su un prato. Kusama giocava con la riflessione e la percezione, creando un dialogo tra l’opera, l’ambiente circostante e gli spettatori.
- Weather Project di Olafur Eliasson (2003): Installata nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra, questa opera ricreava un ambiente atmosferico simulando un enorme sole, nebbia e un riflesso che coinvolgeva l’intero spazio. L’opera esplorava temi come la percezione e l’interazione del pubblico con il clima artificiale.
- Wrapped Reichstag di Christo e Jeanne-Claude (1995): Questa installazione coinvolse l’intero edificio del Reichstag a Berlino, avvolto in un tessuto argentato. L’opera trasformò temporaneamente l’iconica struttura, esplorando temi di transitorietà, trasformazione e il rapporto tra architettura e ambiente. L’installazione attirò milioni di visitatori e divenne un simbolo di cambiamento politico e storico nella Germania post-riunificazione. Su questo magazine abbiamo anche parlato dell’ultima opera di Christo: Camminare sull’acqua (The Floating Piers).

L’arte site-specific sfida spesso le convenzioni tradizionali dell’esposizione artistica, richiedendo un coinvolgimento attivo da parte dello spettatore e promuovendo una comprensione profonda del contesto in cui si trova.
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