Audemars Piguet

La prestigiosa Maison di orologeria Audemars Piguet esplora, attraverso progetti di architettura che si traducono in spazi espositivi, il mondo dell’arte e quello dell’artigianalità. Un’incessante ricerca volta a tessere legami tra arte e tecnica di altissima precisione. Legame, questo, che l’ha fatalmente attratta verso Art Basel, una delle principali vetrine di arte contemporanea con affaccio privilegiato sul mondo: Hong Kong e Miami, oltre a Basilea sua patria d’origine.

Audemars Piguet svolge un ruolo maieutico nei confronti degli artisti – invitando creativi di varie discipline – a realizzare opere che siano una sorta di “specchio“ personale attraverso il quale liberare l’anima profonda della Maison.

Audemars Piguet Barcellona

La sua storia risale al 1875 in Svizzera, a Le Bressus, quando due giovani neo-laureati  Jules-Luis Audemars ed Edward-Auguste Piguet  trasformano in realtà il sogno di “dominare” il tempo. L’intraprendente duo riesce ad aprire una fabbrica di orologi che s’impone, fin da subito, all’attenzione internazionale grazie ad un orologio da tasca unico nel suo genere (vantava un cronografo rattrappente, la ripetizione minuti e un calendario perpetuo) .

Nel 1889 sorge a Ginevra la prima filiale della Audemars Piguet  e il battesimo del fuoco sarà la presentazione della sua collezione di orologi da taschino alla Esposizione Universale di Parigi dello stesso anno; l’ingresso nel ventesimo secolo segnerà l’avvento di clienti del calibro di Bulgari, Tiffany, Cartier e Gubelin.

Dopo la scomparsa dei fondatori, la Audemars Piguet continua ad essere animata dallo stesso Zeitgeist: lo spirito del “tempo” anima i figli che raccolgono la sfida e finiscono per dimostrarsi  intraprendenti quanto i loro genitori. Continuano nel solco dell’innovazione tecnologica ed estetica, precisione e bellezza; nasce così l’orologio da tasca più sottile mai visto prima e l’orologio da polso più piccolo al mondo.

Superate le difficoltà della Seconda Guerra Mondiale, Audemars Piguet  è destinata a lasciare un segno indelebile nell’intangibile mercato del tempo con il suo simbolo per eccellenza, uno degli orologi più famosi al mondo: il Royal Oak (il destino ci unisce per intermediazione della Rovere Reale, quale miglior auspicio? La troveremo in seguito parte integrante del progetto).

Audemars Piguet Barcellona

Il design era di una modernità assoluta, leggenda narra che il grande maestro orologiero Gérald Genta fu, notte tempo, ispirato dalle forme dell’elmo da palombaro per realizzare la cassa. Il nome Royal Oak è, infatti, lo stesso che la marina inglese diede tra fine ‘700 e inizio ‘900 a quattro navi della sua flotta per ricordare un singolare avvenimento del 1651 con protagonista Re Carlo II d’Inghilterra, il quale riuscì a sfuggire ai nemici passando un’intera notte nascosto tra i rami di una quercia (oak, appunto!).

L’azienda, tutt’ora gestita dai diretti discendenti della famiglia che fondò Audemars Piguet, ha introdotto un’interessante innovazione anche nel  mondo retail con il concept PA (Private Apartment).

Alta orologeria e attenzione alla bellezza e al fascino dello spazio, danno vita a luoghi esclusivi, che travalicano il confine di butique o negozio per identificarsi con l’identità di “casa”: superficie privata dedicata agli appassionati del mondo dell’orologieria, ma anche della cultura, arte, design e tecnologia. Valori, questi, scanditi in un unico brand.

Audemars Piguet Barcellona

L’AP House di Barcellona si trova al prestigioso indirizzo di Paseo de Gracia, a pochi metri dall’iconico edificio firmato da Gaudì, Casa Battlò. Oggi è pronto ad accogliere clienti e collezionisti desiderosi di provare esperienze legate alle creazioni “senza tempo” della Maison e condividere momenti conviviali all’insegnai dell’arte nelle sue infinite declinazioni.  


Interni Barcelona ha apportato un contributo significativo, aggiungendo il tassello mancante al puzzle della progettazione di interior: una superficie che unisce genio e naturalezza.

SLIDE è una “rivoluzione” concettuale nel mondo del parquet, un pavimento ligneo alla cui base riposa un sistema geometrico capace di generare infinite configurazioni.

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Le forme dei trapezi sono state progettate con l’intento di creare texture che non si ripetono, un pavimento aperiodico che esprime un apparente senso di casualità regolata altresì da una ferrea legge matematica. Anche un materiale atavico come il legno può suggerire innovazione e spingere i confini della ricerca estetica.

Uno straordinario disegno associato ad un rivoluzionario sogno industriale ha saputo dare forma al tempo, affermandosi nell’orologeria sportiva di lusso!


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