TAG

OFIS Arhitekti

La residenza monofamiliare progettata dallo studio Ofis Arhitekti sorge nel quartiere Mirje di Lubiana, dove sono ancora conservati i resti delle mura romane risalenti al I sec d.C., proprio in prossimità della piramide di pietra che segna il varco di un passaggio pedonale e che è stata restaurata dall’architetto Jože Plečnik.

In corrispondenza del prospetto su strada, la nuova costruzione incorpora un muro preesistente, per mantenere la posizione originaria sul fronte e il suo perfetto allineamento con la piramide. La residenza si compone di tre piani fuori terra che vanno a formare un volume cubico avvolto in una pelle di lamiera forata.

Il volume è stato scavato e ricomposto per creare un andamento piramidale verso l’alto e ricavare spazi di vita all’aperto – terrazze e patii – che vengono nascosti e schermati dal guscio metallico. La particolarità del progetto è proprio questa pelle che avvolge completamente i volumi dell’edificio, celandone aperture e chiusure dietro un gioco di pannelli metallici.

Da qui, il nome della villa; Criss-Cross è il gioco del tris: il concept della facciata è basato su pannelli metallici composti secondo una maglia quadrata in cui sono sono inserite croci.

LEGGI ANCHE – OFIS Arhitekti. Paesaggio, materia, relazioni

Attraverso la composizione e la rotazione di questi elementi di base, è stato studiato un modulo che avvolge completamente il corpo di fabbrica alternando la sua disposizione in un gioco incrociato. Infine ogni modulo è stato perforato con un pattern a pois che crea giochi di trasparenza e opacità. Questa texture forata è stata volutamente scelta per ricreare un’interpretazione astratta dei motivi decorativi della case storiche del quartiere.

Grazie all’accoppiamento di due pannelli è stato inoltre creato un effetto tridimensionale che dà dinamismo ed enfatizza il gioco tra luci e ombre, donando al contempo coerenza e sobrietà al volume. Le croci agiscono non solo come elemento di controventamento ma costituiscono un altro omaggio ai motivi decorativi tradizionali locali.

Ulteriore richiamo al nome del progetto è il pilastro a croce che sostiene la residenza in corrispondenza del patio sul retro.

L’interno si compone di due elementi principali: una struttura in calcestruzzo armato lasciato a vista e un guscio di legno. Il brutalismo del calcestruzzo si accosta quindi ai toni caldi del legno, che avvolge superfici e pareti e si trasforma in elementi di mobilio quali armadi, scaffali e letti in un continuum senza soluzione di continuità.