la storia segreta di un architetto e fotografo per le strade di New York

Ci piace l’idea di fare un focus, accendere una luce e seguire passo passo alcuni giovani personaggi, di grande talento non di meno, che hanno messo radici in alcune famose metropoli internazionali.

Stefano Pasqualetti

Il primo sorprendente incontro, che ci fa piacere condividere, è quello con Stefano Pasqualetti; trentenne, pisano di nascita e newyorkese di adozione. La sua formazione universitaria lo ha visto plasmarsi come architetto a Ferrara e alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Come molti suoi colleghi – rampanti professionisti in cerca d’autore – si trasferisce a Milano per lavorare nello studio meneghino di David Chipperfield. Non pago di ciò, nel 2011 decide di fare il grande salto e atterra nella Grande Mela dove tuttora vive, facendo tappa, tra l’altro, allo studio Peter Marino Architect. Un trampolino di lancio che lo consacra tra le giovani star del firmamento newyorkese, coniugando magistralmente la sua passione per l’architettura con un occhio segreto per la fotografia..

Stefano Pasqualetti – RAI

La sua passione per questa disciplina di arte visiva nasce da piccolo, così vuole la leggenda metropolitana, guardando il padre sviluppare negativi nella sua camera oscura. Il giovane fotografo in “potenza” passerà nel corso degli anni “all’atto” pur continuando a nutrire quel senso di mistero e alchimia che agevola la formazione dell’immagine su una pagina bianca.

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Questo lento, seppur costante percorso evolutivo di avvicinamento a questo mondo, lo accompagna nel tempo esplodendo pienamente nel corso degli studi accademici.

La distanza tra architettura e fotografia è una questione di secondi: l’architetto rappresenta su carta da schizzo spazi di un progetto che ancora non esistono; il fotografo rappresenta su carta fotografica spazi del mondo che esistono solo per quella frazione di secondo in cui si apre e chiude l’otturatore. Mi piace definire la fotografia come una architettura temporanea”.

Stefano Pasqualetti
New York Architectural Time – Stefano Pasqualetti

New York è sicuramente una delle metropoli più fotografate al mondo. Le fotografie, si sa, spesso mostrano più il mondo intimo del fotografo che non l’oggetto ritratto. Stefano Pasqualetti raccoglie le suggestioni visive che la città gli trasmette, le vibrazioni che percepisce e vive sulla sua pelle ogni giorno camminando per le strade di NY.

Penthouse Museum Tower – Stefano Pasqualetti

Le immagini alle quali ha dato vita, di forte impatto, trovano nei particolari dell’architettura la cifra distintiva della rappresentazione di New York. Ne emerge un inconsueto racconto fotografico, in cui le luci artificiali e le persone sembrano miracolosamente svanire, diventando i grandi assenti e la città sembra immersa in un silenzio rivelatore. Gli scatti restituiscono sembianze di momenti, dettagli e sensazioni che spesso sfuggono, se non si fissano in quello stesso istante in cui si avvertono; le immagini cercano di dare tempo, ed anima, ad una città che tempo sembra non averne.

Penthouse Museum Tower Nwe York – Stefano Paqualetti

Alcuni dei progetti di interior da lui realizzati sono vestiti da pavimenti in legno Listone Giordano, e sono entrati a far parte del book heritage aziendale, un patrimonio di bellezza architettonica, dettagli di paesaggio urbano scolpiti per l’eternità.

Per vedere tutti i suoi lavori visitate il sito www.stefanopasqualetti.com oppure seguitelo su Instagram con il nome @stefano_pasqualetti.


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