Gianluca Burgio porta libro

“A seconda del modo con cui entri in un appartamento, secondo dove sono messe le porte nei muri, tu provi tali diverse sensazioni, e il muro che tu fori, anche lui assume caratteristiche molto diverse. Tu senti allora che questa è architettura”. (Le Corbusier, Precisazioni)  
 
Le porte svolgono diverse azioni nello spazio fisico, sociale e simbolico. E ovviamente anche politico, consentendone l’uso o negando l’accesso: “Non aprire quella porta!”. Gianluca Burgio, architetto e docente di progettazione, invita nel suo saggio a scoprire il potenziale euristico che le porte possono esprimere: “Nel momento in cui gli artefatti vengono relegati in un ambito puramente strumentale e vengono a essi attribuiti solo ruoli funzionali di supporto alle attività umane, tale artefatti si trovano privati di buona parte della loro essenza”. Così le porte, depurate dalle credenze, dalla loro dimensione simbolica e da quella politica, finiscono per essere viste solo come questione tecnica da risolvere. Ma in quanto quasi-oggetti (la definizione è di Bruno Latour) permettono di riflettere sui sistemi di relazioni che connettono soggetti e oggetti, idee e materia, natura e cultura, partendo dalla semplice definizione di “dispositivo relazionale che per il fatto stesso di essere delegato dagli umani ad assolvere funzioni di ordine pratico, reca inscritto in sé un sistema di relazioni che si generano a partire dalle sue azioni nello spazio”.  
 
La porta divide lo spazio, vieta l’osmosi: da una parte ci sono io, il mio privato, le mie cose, dall’altro ci sono gli altri, il pubblico, il resto del mondo. La presenza di una porta implica sempre un dentro e un fuori, o quanto meno un di qua e un di là, meno che nella famosa porta di Duchamp che apre e chiude contemporaneamente, denunciando l’ambiguità dell’oggetto: sempre aperta e sempre chiusa nello stesso momento. Il testo di Gianluca Burgio restituisce una classificazione della porta come oggetto complesso, come assemblaggio di differenze (forse anche di occasioni possibili o impossibili) e non come oggetto meramente funzionale.
gianluca burgio porta
 
 
Non solo gli architetti ne sperimentano da sempre la forza compositiva, pensiamo a Lorenzo Ghiberti e alle sue porte del Battistero di Firenze, ma ne hanno tratto spunto per le loro opere anche poeti (William Blake: “Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito” e da qui agli stati alterati della coscienza di “The Doors of Perception” di Aldous Huxley e ai The Doors di Jim Morrison il passo è breve) e autori come H.G. Wells con “La porta nel muro” (rimasta spesso chiusa), Algernon Blackwood con “L’uomo che amava gli alberi”, e Fredric Brown che con “Knock” ha scritto il più breve (quindici parole) e terrificante racconto di fantascienza: “L’ultimo uomo sulla Terra sedeva da solo in una stanza. Qualcuno bussò alla porta”.  
 
Aggiunge l’autore: “Le porte sono oggetti diplomatici attraverso i quali negoziamo la soluzione delle controversie spaziali. Suggeriscono due differenti tipi di comportamento e questi possono essere totalmente opposti tra di essi”. Appartenendo alla produzione materiale e culturale dell’uomo, le porte sono presenti in tutte le civiltà: aprono, chiudono, nascondono, svelano, amplificano l’esperienza spaziale segnando riti di passaggio, transizioni, cambi di luogo; i corpi passano attraversano le soglie producendo modifiche di stato.  
 
Oltrepassiamo una porta e, sempre, un po’ cambiamo.  
 
 
TWITTA:

TwittaLa soglia è luogo popolato da entità di varia natura: divinità, demoni, numi tutelari. Da Gianluca Burgio: Della porta. Indagine su un oggetto ordinario @MeltemiEditore via @danilopremoli #OneListoneGiordano https://one.listonegiordano.com/author/danilopremoli/

TwittaSpesso le cose quotidiane vengono negativamente aggettivate come banali, ordinarie, comuni. Da Gianluca Burgio: Della porta. Indagine su un oggetto ordinario @MeltemiEditore via @danilopremoli #OneListoneGiordano https://one.listonegiordano.com/author/danilopremoli/

TwittaLe parole e le cose si sono allontanate. Da Gianluca Burgio: Della porta. Indagine su un oggetto ordinario @MeltemiEditore via @danilopremoli #OneListoneGiordano https://one.listonegiordano.com/author/danilopremoli/

TwittaSia il Paradiso che l’Inferno sono dotati di porte. Da Gianluca Burgio: Della porta. Indagine su un oggetto ordinario @MeltemiEditore via @danilopremoli #OneListoneGiordano https://one.listonegiordano.com/author/danilopremoli/

TwittaIl passaggio attraverso la porta non è mai neutro. Da Gianluca Burgio: Della porta. Indagine su un oggetto ordinario @MeltemiEditore via @danilopremoli #OneListoneGiordano https://one.listonegiordano.com/author/danilopremoli/

 
 
Gianluca Burgio 
Della porta. Indagine su un oggetto ordinario
 
Meltemi, 2023  
pp. 140  
ISBN 9788855197236  
 
Recensione di Danilo Premoli – Office Observer  
 
Leggi anche le recensioni:
Michele Manigrasso: La città adattiva
Ennio Peres: Elogio dello Zero
Andrea Cegna: Cosa succede in città?
Anselm Jappe: Cemento. Arma di costruzione di massa
Elogio della rilettura, Cesare Leonardi e Franca Stagi: Architettura degli Alberi

Seguici sui nostri canali per restare sempre aggiornato: